Passione Gourmet Okuzashiki Menya Ninomiya - Milano Passione Gourmet

Okuzashiki Menya Ninomiya

Etnico
Recensito da Alessandra Vittoria Pegrassi

Valutazione

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Vale la visita per

l’atmosfera strettamente Izakaya style e la gustosa cucina della tradizione nipponica.

Visitato il 12-2023

In un cortile di un palazzo di ringhiera della Vecchia Milano sito in via Marghera, il valente Ninomiya San, già proprietario del ristorante in zona Gambara, Kappou Ninomiya, ha avviato da una manciata di giorni il suo Ramen Bar dove vengono proposti, in una piccola sala dai tipici toni sobri del Sol Levante e popolata in larghissima parte da clientela giapponese, piatti semplici della tradizione nipponica. Debuttiamo con dei grandi classici come un’ottima e iodata Mozukusu, insalata di alghe sottaceto tagliate a mo’ di capellini dalla tipica consistenza piacevolmente scivolosa e una Potetamasalad, insalata di patate dal gusto composto delicato. Proseguiamo, con un auspicato deciso ‘crescendo’ di sapori, con la Karanegi Char-siu, deliziosa e sapida porchetta di maiale a fettine insaporita con salsa piccante, sovrastata da filamenti di cipolla verde purtroppo un po’ troppo coriacei; seguono Shiho Kimchi, verdure salate fermentate fatte in casa con peperoncino, aglio e zenzero fresco e Nasu To Buta Soboro, una sorta di zuppa molto ‘tirata’ e dal tocco viscoso, in cui melanzane e carne di maiale tritata vengono saltati in padella e conditi con della salsa agrodolce. Conquistano gli Age Gyoza, ravioli dalla trama sottile e fine, ripieni di maiale morbido e scioglievole e cavolo cinese, fritti in modo magistrale per la risultante croccantezza e doratura e accompagnati da una salsa di soia e spezie piuttosto densa; decisamente agliati i Karaage, bocconcini di cosce di pollo marinate in salsa di soia, zenzero e fritte in olio bollente. Dalla sezione Ramen, si distinguono il super umamico Tantan Men, spaghetti di uova in brodo allestito con ali di pollo, ossa di maiale, sardine essiccate, funghi shiitake e alga kombu, conditi con carne trita di maiale, porri, cavolo pak-choi, olio di peperoncino e pepe di Sichuan; infine sempre dalla stessa sezione, giunge il confortante Takana Cha-han, ciotola dal timbro rustico di riso (forse un filo lungo di cottura) fritto con uova, cipolle verdi e speziature assortite, reso un filo acido e piccantino dalle foglie di senape verde sottaceto e peperoncino. Carta dei vini ovviamente non brillante per l’offerta di etichette ma con un’ampia sezione dedicata ai Sakè.

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