Valutazione
CUCINA
CANTINA
AMBIENTE
SERVIZIO
Vale la visita per
l’atmosfera d’antan, la Pappa al pomodoro, la buona e sincera cucina toscana
Dal 1978 questo buon ristorante di schietta cucina toscana alloggia con immutata fierezza lungo il Naviglio Grande ed è divenuto una certezza rassicurante in una Milano sempre in transizione e cambiamento perenne di bandiere gastronomiche. I bellissimi interni delle due salette sono di un gradevole tono medievale e cristallizzati nel tempo, così come la gestione strettamente familiare passata da qualche tempo in mano a Marta, figlia dello storico fondatore Edgardo Sandoli, cuoco e personaggio ‘sui generis’ spinto da un trasporto tale per Montalcino, sua città adottiva e per il vino Brunello, che volle dedicare loro questa valente insegna. Qui la cucina, nel solco della tradizione, propone indefessamente specialità toscane, in particolar modo senesi, e carne in varie declinazioni (Tartare assortite, Scottiglia di cinghiale in umido, Bistecca alla Fiorentina, Chateaubriand di Scottona, Ribs di cinta senese glassate al miele di castagno, Guanciale di vitello cbt, Stracotto) che hanno contributo alla notorietà del locale, oltre alla recente aggiunta in menù, della Pizza, sottilissima e croccante. Scegliamo proprio quest’ultima in versione rossa per iniziare il pasto, che risulta stuzzicante e insaporita da pomodoro San Marzano, un tocco d’aglio e dell’origano seguita da una generosa (200 grammi) Tartare di Chianina classica, ricoperta da tuorlo crudo di uova Parisi e accompagnata da come, da repertorio, da salsine varie, cipolla rossa e capperi. Proseguiamo con della Pappa al pomodoro, vessillo imprescindibile della tradizione pop toscana, che conforta e avvolge ad ogni boccone e poi del Roast-beef, al giunto punto di rosa, in insalata e scaglie di Parmigiano. Concludiamo il pasto con dei buoni Cantucci e Vin Santo e del Sorbetto al mandarino. Carta dei Vini degna di nota e ben allestita, battente coerentemente bandiera toscana, con una buona sezione dedicata alle Bollicine nazionali e d’oltralpe.