Passione Gourmet Sotto sotto - Cucina in cantina - Milano Passione Gourmet

Sotto sotto – Cucina in cantina

Ristorante
Recensito da Alessandra Vittoria Pegrassi

Valutazione

  • CUCINA

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Vale la visita per

il Tonnetto tataky.

Visitato il 05-2024

Questa interessante insegna, avviata da poco più di un lustro nell’accalcata Chinatown da Morena Cannone, ha portato una sfumatura di Sol Levante in città contemperandola con la nostra cucina italiana, in particolare pugliese e mediterannea, anche grazie allo Chef Angelo Pavone, tarantino doc, che ha al suo attivo varie militanze tra cui il Nobu di Milano e, in seguito, in quello londinese. Fondata nel 2018, Sotto sotto – Cucina in cantina condensa pietanze della tradizione con tocco un moderno e senza dubbio nipponico, che offre insieme a strepitose etichette di produttori di Champagne e grandi vini nazionali ed esteri con una cantina che raccoglie all’incirca 500 bottiglie che è anche possibile visitare, dando così la possibilità all’ospite di scegliere personalmente l’etichetta con la quale pasteggiare. Debuttiamo con delle Ostriche appena scottate con olio al sesamo, zenzero e salsa di soia agli agrumi e del delizioso Tonnetto tataky, affiancato a dei friggitelli grigliati dall’essenza verde e aromatica, pomodorini semi secchi, scalogno crispy e della stuzzicante salsa jalapeno che, con il suo tocco erbaceo lievemente piccantino, ne rinvigorisce l’assaggio. Tra i secondi piatti, appaga la gustosità della Tonkatsu, cotoletta di maiale, connotata da una corretta umidità e tenerezza delle sue carni, avvolta da dei fiocchi di panko che risultavano purtroppo poco grippanti, lasciando così qualche boccone purtroppo privo della loro corretta panure; elegante, netto ed esoticizzante, il trancio di Baccalà cotto a 60° con un infuso di latte di riso e zenzero e ravvivato da un ‘crumble’ di taralli che con la sua croccantezza dona maggiore spinta e profondità al piatto. Terminiamo con un corroborante Tiramisù da aspergere simpaticamente con dell’espresso in bricco. Carta dei vini vera e propria assente, ma narrata al tavolo da uno zelante personale di sala che altrimenti invita i commensali a seguirlo nella cantina che, come detto, ospita grandi e peculiari etichette.

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