Valutazione
CUCINA
CANTINA
AMBIENTE
SERVIZIO
Vale la visita per
L'ambientazione originale, la cucina di sostanza.
La location è certamente originale per un ristorante: all’interno del palazzo del Cinema Anteo, e precisamente negli spazi che un tempo ospitavano il palco e i camerini del vecchio cinema teatro, e nel cortile adiacente. Inaugurato a settembre 2021, il Miro da qualche mese ha visto un cambio in cucina con l’arrivo del trentenne Vincenzo Artadi Carbajal. Nato a Roma da genitori peruviani, Carbajal ha alle spalle diverse esperienze l’ultima delle quali al Sine con Roberto Di Pinto. Il nuovo corso della cucina guarda decisamente alla tradizione ed alla riscoperta di sapori decisi. Una cucina priva di svolazzi e orpelli e tutta puntata sulla sostanza. Una sorta di rielaborazione della cucina delle nonne (quelle brave n.d.r.). In questa chiave deve leggersi la riscoperta di un piatto eccellente – che fa più casa che ristorante, normalmente – parliamo della Pasta al forno qui proposta in una versione “ecumenica” che unisce gli ziti campani, il ragu bolognese e la ventricina abruzzese. Molto golosa! Tutti i piatti prendono il nome da pellicole importanti – d’altra parte siamo all’interno di un cinema – e quindi, dopo la Pasta al forno (Big Night), abbiamo assaggiato, tra l’altro, “La Grande Bellezza” di un carciofo alla Giudia fritto alla perfezione. Coccola finale “Wonka” – e non poteva essere altrimenti, squisiti Profiteroles con cioccolato Uganda al 66%. Carta dei vini poco estesa ma non priva di spunti interessanti. Conto sui 60 euro per 4 piatti, ma attenzione all’iniziativa “Il cinema mette fame”: da domenica a giovedì, è possibile assistere a una proiezione e, a seguire, godersi una cena al ristorante (1 portata, acqua e coperto) con un unico biglietto al prezzo di 20 euro.