Valutazione
CUCINA
CANTINA
AMBIENTE
SERVIZIO
Vale la visita per
Una cucina giovanissima e già molto promettente.
Una cucina dalla vocazione identitaria e creativa, quella di Marco Ambrosino. In un ambiente semplice ma di fascino con arredi, realizzati con legno di recupero dai detenuti dell’Istituto penitenziario di Bollate ed oggetti artigianali utilizzati in sala e in cucina, va in scena una cucina che attinge parte della sua ispirazione dal Noma di René Redzepi, dove Marco ha lungamente lavorato, benché applicata al paniere mediterraneo. Il ritratto complessivo è avanguardistico. I sapori sono netti: intensamente salmastri o boschivi, o entrambe le cose assieme. Il biglietto da visita è il variegato amuse bouche in cui spicca un macaron burro e acciuga di grande carattere e un pane da fare invidia alle tavole blasonate di città. E’ ormai un classico la “Chiajozza“, omaggio ad una spiaggia di Procida, cara allo chef, con la potenza del gelato al riccio di mare addolcita dalle canocchie. Didascalico ma di grande fattura la faraona alla moda di Apicio, con garum di sgombro e cicoria allo zenzero. Dolci audaci e gustosissimi, così come l’ottima piccola pasticceria. A corredo, la proposta vinicola è dedicata ai piccoli vignaioli di etichette per lo più naturali e biodinamiche. Il servizio è preciso e preparato.