Valutazione
CUCINA
CANTINA
AMBIENTE
SERVIZIO
A due passi dal tramestio di Corso Genova, in una vietta poco affollata, alloggia da un lustro Hygge, interessante locale ispirato alla sobrietà estetica e del savoir-vivre del Nord Europa che mette in tavola una cucina dai toni schietti, ma non perciò priva di slanci creativi, contemperata da intrecci fusion. Coadiuvato da uno staff preparato si respira la piacevolezza del calore e dell’accoglienza “Hygge” (termine Danese difficilmente traducibile in una sola parola) che qui trova in toto il suo rilassato compimento. Da poco si ha la chance di assaporare per cena (ha iniziato servendo prime colazioni, pranzi e brunch domenicali anche Vegan friendly) piatti ben costruiti, gustosamente sapidi con un’attenzione verso le rifermentazioni e permeata di richiami esotici; debuttiamo con una gustosa Tartare di ricciola che guizza lietamente in bocca tra onde di brodo dashi e flutti piccanti di hongyou (olio cinese di peperoncino moderatamente pungente) e una portata di Carciofi in più consistenze, miso e profumo di vaniglia. Assaporiamo poi il Socarrat (crosticina di pasta e patate volutamente lasciata un po’ bruciacchiare come tradizione Valenciana docet)) insaporita e avvolta da un lembo di lardo; avvince il palato la Razza confezionata nell’alga nori servita con un amaricante pesto di rucola mentre il Pollo alla brace, taggiasche e ciliegie fermentate seppur tenero e succulento, viene penalizzato da una sapidità sin troppo espansiva. Terminiamo il pasto con un Pudding di pane, salsa al tamarillo, brown bread ganache di fine esecuzione. Carta dei vini piuttosto ristretta ma con alcune raffinatezze; interessante la possibiltà di fruire le portate sorseggiando mocktails allestiti dalla casa.