Valutazione
CUCINA
CANTINA
AMBIENTE
SERVIZIO
Vale la visita per
Gli spaghettini in acqua di pasta fermentata e miso di ceci neri.
Il nome non è casuale; questo locale in zona Navigli offre “solo”, appunto, 28 posti. Una scelta, quella di limitare i tavoli, fuori dal coro quanto il menù che propone ai pochi avventori.
Originario di Procida, lo Chef Marco Ambrosino utilizza la cucina per tornare alle origini, e si muove partendo dall’Italia verso il Nord Africa e la Turchia, con l’intento di recuperare le antiche ricette del Mediterraneo. Il tutto esigendo da sé stesso la sostenibilità totale, tanto che la fermentazione ha per lui un grande valore e relativo fascino, probabilmente perché si rivede in essa e nella forza, frizzante, della sua creatività.
Pur cambiando secondo le stagioni, alcune materie prime sono ricorrenti nei suoi menu come, ad esempio, l’ostrica, il pesce azzurro, l’agnello, le verze e il pomodoro, riportando a quel gusto mediterraneo che lo caratterizza. Palese la predilezione per le cotture alla brace e i fermentati, che gli permettono di plasmare sapori molto netti e unici. Emblematici di questa filosofia gli Spaghettini in acqua di pasta fermentata e miso di ceci neri, una pasta condita di pasta, così come il Gelato con cacao di tumminia, sciroppo di pane e salsa acida a base di orzo, inoculato di spore di aspergillus, con spuma di pane raffermo tostato.
Non v’è da temere ma solo da godere, insomma, di questa esperienza originale e di buon gusto. Non avrete, infatti, di fronte un piatto ma, letteralmente, cultura materiale e immateriale: viva. La carta dei vini si focalizza su etichette biologiche e biodinamiche; il servizio è giovane, disinvolto, e crea una cornice perfettamente adattata all’esperienza divisa nelle tre proposte dei tre menu degustazione.