Valutazione
CUCINA
CANTINA
AMBIENTE
SERVIZIO
Vale la visita per
Le carni succulente e la cortesia dello staff.
Varcando la soglia di questa piccola Osteria nei pressi della Università Cattolica, si accede alla piccola ma accogliente sala. In stile “vecchia Toscana”, la cappa della griglia dell’Osteria La Carbonaia spicca vermiglia sulla sinistra del locale. Tra tavoli stretti sempre occupati ci si destreggia dal 1975; con 36 posti a sedere totali risulta indispensabile la prenotazione. In una salvifica pausa dal tramestio della folla che popola all’ora di pranzo il quartiere di Sant’Ambrogio, ecco manifestarsi il Patron, Vincenzo, con il suo garbato sorriso.
Il benvenuto arriva non appena accomodati, ha il sapore deciso ma piacevole della noce moscata e la forma tonda e feconda delle polpettine fritte. Menù alla mano: parecchi antipasti, altrettanti primi piatti, e ovviamente carni cotte su ‘Sua Maestà la Griglia’, affiancate da varie proposte di vegetali di stagione cotti e crudi. Specialità indiscussa è la tagliata, dal cuore rosso, servita su piatti fumanti e in varie succulente declinazioni: bacche di ginepro e rosmarino, funghi porcini, carciofi trifolati et alia. Ed ancora: Fiorentina, costata e filetto. Capretto e frattaglie.
La carta dei vini risulta piuttosto limitata, ma fedele al locale batte quasi unicamente bandiera Toscana. In ultimo croccante di mandorle e scaglie di cioccolato amaro sono l’omaggio della casa, per accompagnare in modo robusto e coerente la fine del pasto.