Adiacente a via Vittor Pisani, la strada maestra che porta direttamente in Stazione Centrale, c’è il ristorante MU dimsum. I proprietari sono Suili e Liwei Zohu, intestatari di altri quattro locali, di cui MU Corso Como e MU Paolo Sarpi in città. La cucina è affidata allo chef Chang Liu, forte di esperienze internazionali tra cui il Noma, e già noto a Milano per il lavoro svolto con Yoji Tokujoshi, adesso alla guida di Bentōteca. Profumi, sapori e cotture che troviamo nei piatti del ristorante sono quelli della tradizione cinese, che è rispettata. C’è però anche la possibilità di gustare i costumi della Cina visti attraverso gli occhi delle nuove generazioni, grazie ad un menù degustazione di otto portate curato dallo Chef, in cui l’Oriente dialoga con il resto del mondo. Manifesto del locale sono i dim sum: proposti singolarmente oppure in una piccola degustazione, la Dim Sum Combo di 5 o 7 ravioli di cui spicca la “Mezzaluna nel bosco” ripiena di funghi e tartufo. Non mancano poi i momenti d’effetto al MU dimsum: il grande raviolo al vapore Yangzhou Tangbao è servito con una cannuccia che serve a berne il brodo prima di mangiarlo e l’anatra alla pechinese, cucinata al momento e servita anche intera, tagliata in sala. In conclusione il gelato fritto che in realtà è un’invenzione europea. Lo chef ci scherza su attraverso una rivisitazione a base di gelato di patata arrosto con tempura e nocciole caramellate. Al MU dimsum l’atmosfera in sala è distesa grazie alle luci soffuse, all’arredamento elegante e a un servizio preciso e discreto curato da Suili.
Nei pressi del Parco Vittorio Formentano c’è il ristorante Sine in cui lo chef Roberto Di Pinto, accompagnato da una sala giovane e preparata, esprime una cucina divertente e mai banale. La visita dell’anno scorso non ci aveva convinti del tutto a causa dell’alternanza tra piatti centrati ed altri eccessivamente azzardati ma, complice forse il periodo di fermo e probabilmente una squadra in cucina con elementi di pregio, lo Chef corre verso una centratura gustativa e un equilibrio più costanti. Nonostante il maggior equilibrio, da Sine non si è abbandonato l’azzardo, come per gli spaghetti al pomodoro rifiniti con una nota dolce-piccante e con la pasta di mandorla grattugiata oppure come l’astice, complessa e originale col secondo servizio del babà salato imbevuto della sua bisque. Altro colpo davvero intenso è l’ostrica al pisco sour, con le note iodate e alcoliche, oltre che aromatiche, in decisa evidenza. Molto buono anche lo sgombro, forse penalizzato da un lieve eccesso agro-acetico, interessante il raviolo margherita che, grazie alle sue nuance dolci, vedremmo più indicato come pre-dessert. Oggi, e non era così per la scorsa visita, molto a punto anche il risotto al negativo di Marchesi: l’omaggio al Maestro liberamente tratto dal suo riso, oro e zafferano, qui impreziosito dalle verdure bruciate in polvere.
In via Mercalli 22, vicino al Corso di Porta Ticinese c’è il ristorante Bu:r, luogo di accoglienza e personalità in cui lo chef Eugenio Boer, dopo svariate esperienze in Italia e all’estero, si è voluto concentrare sull’utilizzo rigoroso di materie prime di eccellenze italiane senza dimenticare, però, la sua propensione al viaggio. Nel suo percorso di degustazione “Il risveglio” troviamo la Liguria nei piatti cima alla genovese ma non troppo, servito come un roll giapponese e rivisitazione del coniglio alla Ligure, proposto all’interno di un raviolo. Rimaniamo in Italia con moscardini e piselli, messi prima in una sfera e poi in una zuppetta, per uscirne grazie al controfiletto di manzo, una rivisitazione estiva del filetto in crosta. A coordinare la sala del Bu:r c’è Carlotta Perilli, compagna di vita e di professione dello Chef, spontaneamente accogliente, precisa, professionale e dotata di una naturale eleganza.
Il delivery del ristorante Manna è il perfetto esempio di come si possa stravolgere l’offerta per adattarsi alle restrizioni vigenti, proponendo comunque prodotti di altissima qualità. Matteo Fronduti, insieme a tutta la squadra, ha studiato la “Gastronomia di periferia” che comprende grandi classici eseguiti alla perfezione, lievitati fatti in casa e materie prime selezionate; oltre a tutto ciò ogni settimana vengono proposti due piatti speciali, di cui uno fatto da uno chef ospite. Noi abbiamo assaggiato un ottimo bollito misto e una golosissima versione del baccalà mantecato, notevole anche la tarte tatin in monoporzione. Al momento dell’ordine lo speciale era un incredibile pastrami fatto in casa, una preparazione che dura un mese ma che difficilmente durerà molto, una volta arrivato a casa. Il menù aggiornato si trova su tutti i canali social del ristorante oppure scrivendo al ristorante; l’ordine si effettua tramite i medesimi canali e si può solo ritirare presso il locale.
Passione Gourmet Milano è una guida all’offerta enogastronomica della città. Come tale, è in costante aggiornamento e focalizza la sua attenzione sulle differenti tipologie di locali presenti nel tessuto urbano: ristoranti, pizzerie, street food, cocktail bar e, considerando il periodo attuale, delivery & take away. Un database a uso e consumo dell’utente, con il quale raccontiamo, senza pretesa di esaustività, la costante evoluzione del panorama gastronomico milanese.
Mu Delivery è il marchio delivery puro del gruppo MU, che vanta ormai cinque indirizzi presenti a Milano, Nova milanese e Torino. Di che cosa si tratta? Semplicemente di un gruppo di imprenditori cinesi che ha fatto della qualità l’imperativo di ogni sua nuova avventura. E difatti il prodotto da noi testato, il sushi, ci ha particolarmente stupito sia per la qualità degli ingredienti che per la cura nella preparazione. Apicale, in questo senso, anche nel prezzo: più che concorrenziale. Ancora una volta, insomma, dobbiamo riconoscere che i progetti nati e pensati esclusivamente per il delivery hanno decisamente una marcia in più. Esattamente come questo, che vi consigliamo vivamente!
Passione Gourmet Milano è una guida all’offerta enogastronomica della città. Come tale, è in costante aggiornamento e focalizza la sua attenzione sulle differenti tipologie di locali presenti nel tessuto urbano: ristoranti, pizzerie, street food, cocktail bar, pasticcerie… e, considerando il periodo attuale, i sempre più numerosi delivery & take away. Un database a uso e consumo dell’utente, con il quale cerchiamo di raccontare, senza pretesa di esaustività, la costante evoluzione del panorama gastronomico milanese.
La Rosticceria di Origine Contraste è una delle nuove creature, nate in tempo di coronavirus ma pensate prima che la pandemia dilagasse, dal trio “P” (Perdomo-Piras-Press) dell’omonimo ristorante di via Meda . È una proposta che ha avuto da subito ottimi consensi e che non ha deluso le attese. Elaborazioni semplici, ma non troppo, con istruzioni ben pensate e molto intuitive per la rigenerazione: ci vogliono pochi minuti o pochi secondi, a seconda che si usi un forno a 150°C o un microonde, per far rivivere i piatti che hanno gusti incisivi e ben definiti come la seppia bruciata al cannello, piselli croccanti e menta o i gamberi rosa, aglio, olio e peperoncino ed emulsione delle teste. Buonissimi e per tutti i gusti i dessert, dalla torta di mele al pepe, alla torta de “queso” (uno dei rarissimi esempi di fedele riproduzione del tipico dolce basco che si possano reperire in città), fino alla mitica torta di rose (per 8 persone). Il packaging è accattivante ma attentissimo all’impatto ambientale (le confezioni sono compostabili e molto funzionali). Il servizio delivery consente la possibilità di ricevere la consegna scegliendo il giorno che si preferisce da quello successivo all’ordine effettuato, entro le 19.00 del giorno precedente, con consegna in tutta Milano nella fascia oraria dalle 12.00 alle 15.00. La consegna è gratuita sopra i 50€ di spesa, altrimenti costa 10€. È possibile comunque ritirare l’ordine direttamente presso Contraste dalle 16:00 alle 19:00. ROC è un progetto nato per essere duraturo che sfrutta un know-how e le economie di scala di un ristorante fine-dining. E ci riesce.
Nel mare magnum di asporto e consegne a domicilio, è facile trovare altissima qualità considerata la necessità, anche degli chef dall’estro più creativo, di cimentarsi con questa situazione temporanea che ha colpito il settore Ho.Re.Ca. in tutto il globo. Ecco, quindi, che non manca alla festa del delivery/take away l’ottimo Marco Ambrosino, cuoco di Procida che, al momento, dal 30 ottobre al 26 novembre, delizierà i palati dei fedelissimi dell’interessantissimo 28 Posti con proposte intelligenti e molto gustose. La selezione prevede una lista di panini (fatti con pane rustico, pane arabo o focaccia, tutti fatti in casa) di terra, di mare e vegetariani, oppure sfiziosità tipiche della cultura gastronomica partenopea come scarola affogata o la frittatina di pasta. Ci sono anche preparazioni più ardite come la pancia di maiale affumicata, anchoiade, papaccelle e la lingua salmistrata, salsa ponzu, verdure in agro. Se invece ci si vuole cimentare a casa con un buon piatto di pasta, ecco pronti da riscaldare l’eccellente sugo alla Procidana (pomodoro alla brace e aglio selvatico) o un sugo alla genovese fatto come Dio comanda. Si può chiudere con qualche dolce e una piccolissima carta dei vini. L’ordine può essere fatto direttamente da sito web con un costo di consegna, all’interno del comune di Milano, di 6€, oppure con la possibilità di ritirare presso il ristorante. In alternativa il servizio è attivo anche sulle piattaforme esterne di MyMenu e Ciao Sergio.
Nebbia è un connubio perfetto tra un’osteria, un bistrot e una trattoria che si contraddistingue per una cucina tecnica e moderna. In questa seconda fase di blocco totale in cui siamo tutti (chi più, chi meno) sprofondati, una seppur piccolissima buona notizia è, per gli appassionati gorumet milanesi, il servizio di delivery e take away di questo ristorantino nascosto tra le strade del Naviglio Pavese, con alcuni dei piatti più amati della cucina del duo Mattia Grilli e Federico Fiore. Tra tutti, da preparare ai fornelli di casa, i meravigliosi passatelli da mangiare con un brodo d’anatra affumicata al bergamotto di grande eleganza e intensità, oppure dei golosissimi agnolotti ai tre arrosti con un sugo di arrosto montato al burro salato che crea dipendenza tant’è buono. Ma c’è anche qualcosa di già preparato in una proposta più affine alla gastronomia, come i supplì di cavallo, provola di Agerola e mirto o la trippa all’amatriciana. Buonissimi anche questi. C’è poi la possibilità di ordinare qualche bottiglia ricercata dalla cantina del ristorante. Fate attenzione ai CAP coperti per il servizio delivery, altrimenti è possibile ritirare ordinando con qualche giorno in anticipo direttamente dal sito web.
Una nuova recente apertura in zona Porta Romana. Ambiente minuscolo, un vero e proprio Izakaya giapponese, con pareti tappezzate da immagini dei film del celebre Hayao Myazaki. In cucina due giovani e autentici ragazzi che vi sforneranno Nigiri, Gunkan, Chirashi, Yakitori, ravioli e Gyudon molto buoni, forse solo lievemente troppo dolci e poco contrastati. Cantina inesistente. Ideale per un pranzo o cena veloce ma autentica.
Negli spazi delal sede milanese di Emergency è nata questa enoteca con mescita e piccola cucina. Solo vini naturali per un luogo ideale per aperitivi in compagnia e per stuzzicare ottimi salumi e formaggi e un piccolo corredo di cucina, 4 piatti in carta salati e due dessert, molto ben eseguiti. Scelta ristretta in cucina ma molto ampia sui vini, da cui pescare chicche veramente originali nel mondo naturale.