Valutazione
CUCINA
CANTINA
AMBIENTE
SERVIZIO
Vale la visita per
il succulento ReAle e l’inappuntabile servizio
Nella signorile e residenziale ex zona Fiera, ora Citylife, Alessandro Borghese, cuoco e comunicatore tra i più originali, nel 2017 ha dato vita al suo bel ristorante sito al piano primo nel palazzo ideato da Giò Ponti, ove celebra “il lusso della semplicità” con un menù incentrato sull’Italianità e sull’ingrediente. Accediamo alla grande sala ristorante con motivi di arredo anni Venti, allestita da una cinquantina di coperti e rischiarata da una piacevolissima illuminazione ovattata, ove il personale sollecito (un plauso all’intera squadra) ci accoglie sorridente per farci accomodare al tavolo; un plus, la presenza di un Private Living, una sala multifunzionale equipaggiata con una cucina indipendente, ideale per occasioni ed eventi privati. Tra le varie opzioni disponibili in carta, scegliamo il menù degustazione “A mano libera” dello Chef articolato in sette portate: apre le danze del Tonno crudo dello Ionio, guacamole, emulsione di pomodoro e cialdine di pane carasau; segue il succulento e malleabile Spiedino di scottona irlandese innervato da una deliziosa salsa barbecue affumicata, accompagnato da pomodoro e cetriolo barattiere dal perfetto effetto rinfrescante; piuttosto opaco e senza verve il Risotto Carnaroli, primo sale, polvere di barbietola e asparagi mentre vivifica il palato il piatto signature del cuoco lo Spaghetto Armando Cacio&Pepe; terminiamo la degustazione dei piatti salati con il ReAle di vitello (da sussulto) cotto a bassa temperatura, ripassato alla piastra con insalatina delle piane, prugne e il suo fondo. Cannolo siciliano ricolmo di ricotta e un fiacco Cremoso di cioccolato al latte e frutti di bosco completano la sosta. Al ristorante di Alessandro Borghese la carta dei vini risulta piuttosto densa di etichette interessanti con un’attenzione particolare a produzioni nazionali e perfettamente coerenti con l’essenza del locale.