Passione Gourmet Autem - Milano Passione Gourmet Autem Ristorante

Autem

Ristorante
via Serviliano Lattuada 2, Milano
Recensito da Alessandra Vittoria Pegrassi

Valutazione

  • CUCINA

    Votazine cucinaVotazine cucinaVotazine cucinaVotazine cucina
  • CANTINA

    Votazine cantinaVotazine cantinaVotazine cantinaVotazine cantina
  • AMBIENTE

    Votazine ambienteVotazine ambienteVotazine ambienteVotazine ambiente
  • SERVIZIO

    Votazine servizioVotazine servizioVotazine servizioVotazine servizio

Vale la visita per

Le golose lumache di Come se fossero una Bourguignonne e l’accoglienza garbata dello Chef Patron

Visitato il 07-2023

Lo Chef Luca Natalini è finalmente rientrato in città, dopo un’interessante collaborazione presso l’indimenticato ‘Al Pont de Ferr’ di Maida Mercuri, con un’insegna tutta sua ubicata in una traversa signorile della Milano di Porta Romana accogliendoci nella lucente ed elegante sala ristorante, dove celebra, minuziosamente, “l’italianità dell’ingrediente” avvalendosi di valenti materie prime di fornitori locali e ‘sostenibili’ che seleziona con precisione estrema. Come suggerisce il nome del ristorante Autem (tradotto dal Latino significa: oppure- altrimenti), ci sono varie opportunità di scelta tra i cinque menu proposti: uno alla carta e altri quattro degustazione i cui primi tre incentrati o solo sulla carne o solo sul pesce o sul vegetale e infine quello “Carta Bianca”, organizzato in 8 portate e dessert orchestrate dallo Chef Natalini, che cambia quotidianamente in base agli “arrivi” del giorno, ma che elenca dei piatti irrinunciabili come le lumache dell’allevamento Parizzi impiegate nella sdilinquente e super golosa pietanza vessillo Come se fossero una Bourguignonne, consistente in una sorta di cappuccio di chiocciole mantecate con spinacino selvatico e patate ratte; il Piccione cotto alla brace in carcassa (e senza alcun spreco nei tagli della carne poiché viene servito in questo caso anche il ‘boccone del Prete’), il Cavallo e ostrica, constante di una battuta di coda di cavallo, ostrica e fondo dell’equino, e la sua oramai celebre e signature dish Pasta in bianco insaporita da un prezioso decotto di foglie d’alloro che sta 40 giorni sulle sue foglie, burro d’alpeggio, Vermouth alle prugne e un tocco di aceto affumicato; interessante proposta anche per un pre-dessert. La carta dei vini, piuttosto ristretta, è, come prevedibile, battente bandiera Italiana, eccezion fatta per qualche bottiglia. Il servizio cordiale è affidato a mani giovani, volenterose e appassionate.

La Galleria Fotografica:

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata. I campi obbligatori sono contrassegnati *