Valutazione
CUCINA
CANTINA
AMBIENTE
SERVIZIO
Vale la visita per
Location accogliente. Cucina che si prende dei rischi.
Nei pressi del Parco Vittorio Formentano c’è il ristorante Sine in cui lo chef Roberto Di Pinto, accompagnato da una sala giovane e preparata, esprime una cucina divertente e mai banale. La visita dell’anno scorso non ci aveva convinti del tutto a causa dell’alternanza tra piatti centrati ed altri eccessivamente azzardati ma, complice forse il periodo di fermo e probabilmente una squadra in cucina con elementi di pregio, lo Chef corre verso una centratura gustativa e un equilibrio più costanti. Nonostante il maggior equilibrio, da Sine non si è abbandonato l’azzardo, come per gli spaghetti al pomodoro rifiniti con una nota dolce-piccante e con la pasta di mandorla grattugiata oppure come l’astice, complessa e originale col secondo servizio del babà salato imbevuto della sua bisque. Altro colpo davvero intenso è l’ostrica al pisco sour, con le note iodate e alcoliche, oltre che aromatiche, in decisa evidenza. Molto buono anche lo sgombro, forse penalizzato da un lieve eccesso agro-acetico, interessante il raviolo margherita che, grazie alle sue nuance dolci, vedremmo più indicato come pre-dessert. Oggi, e non era così per la scorsa visita, molto a punto anche il risotto al negativo di Marchesi: l’omaggio al Maestro liberamente tratto dal suo riso, oro e zafferano, qui impreziosito dalle verdure bruciate in polvere.