Salumeria Mazzone dal 1972
Valutazione
CUCINA
CANTINA
AMBIENTE
SERVIZIO
Vale la visita per
un viaggio appassionato tra le migliori prelibatezze enogastronomiche nazionali e internazionali, l’intimità della saletta superiore.
In una vietta discosta, a qualche passo dal tramestio di via Washington, Maria Cristina Mazzone – figlia di Giuseppe, titolare dell’originaria insegna sorta in Viale Zara – circa un lustro fa, ha abbandonato una brillante carriera nel mondo della Pubblicità per riavviare nel 2019 l’attività paterna in questo raccolto e delizioso spazio dove potere degustare specialità enogastronomiche d’eccellenza provenienti da tutta Europa e non solo, da fruire nella bella saletta lignea del locale o bella impacchettata presso la propria abitazione. Questo scrigno ricolmo delle migliori materie, è frutto della meticolosa e appassionata ricerca di Maria Cristina Mazzone che l’ha portata in ogni dove per studiare, selezionare e proporre il meglio alla sua vasta e affezionata clientela. Ci accomodiamo nella saletta superiore dai toni e dall’illuminazione soft, allestita con una dozzina di posti a sedere, per godere della Proposta del Giorno dalla quale pizzicare un Antipasto, un Piatto principale e, a scelta, un Dessert o un assaggio di Formaggi. Debuttiamo con una buona Insalata Russa, cremosa e dalle verdurine belle croccatine, accompagnata da un uovo sodo purtroppo un filo penalizzato dalla sua temperatura polare, mentre il Crostino tiepido di pan brioche sovrastato da della pancetta rosa Villani strepitosa, ‘sgrassata’ a dovere da della salsa verde con una giusto punto di acidità, senape di Digione e crauti viola marinati, sdilinquisce a ogni morso. In perfetto clima natalizio, giunge il super comfort Cotechino e delle piacevoli Polpettine in bianco al profumo di Marsala, entrambi serviti con del purè di patate. Scegliamo due favolosi assaggi di Formaggio per concludere: il blasonato Baron Bigod, dalle raffinate nuances di nocciola al palato, battente bandiera britannica e prodotto nel Suffolk, nello stile di un classico Brie-de-meaux , e il burgundo Brillat Savarin, mitico cacio dalla pasta morbida, fondente e butirrosa. La carta dei vini vera e propria non esiste ma viene illustrata al tavolo dalla competente titolare che, a seconda delle inclinazioni e dei gusti dell’ospite, lo indirizza degnamente e alle volte – alleluia! -propone lui alternative e abbinamenti affatto banali.
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