Valutazione
CUCINA
CANTINA
AMBIENTE
SERVIZIO
Vale la visita per
Lo sguardo attento del proprietario e le fritture.
In via Varese, a due passi della’ movida’ di Corso Garibaldi, Sumire è un piccolo e un po’ defilato ristorante, frequentato per larga parte da clientela giapponese, che si articola tra il piano terra con un angolo ‘sushi bar’ al cui bancone potersi accomodare magari per una pausa più veloce e un soppalco con una manciata di tavoli; questa trattoria incarna, assieme a qualche altra rara insegna, uno dei pochi autentici locali di cucina del Sol Levante della città grazie anche alla presenza del proprietario Takayuki Hiratsuka che accoglie i suoi ospiti con tocco un po’ burbero e un po’ scherzoso che rende ancora più peculiare la nostra sosta. Sushi (nigiri, uramaki, temaki, futomaki, chirashi) e sashimi giusto per accontentare una porzione di appassionati in cui il pesce fresco impiegato (in primis la capasanta) e la cottura del riso fanno la differenza. Questo candido cereale la fa da padrone anche nel Donburi servito con tonno, salmone e/o pesce assortito. Specialità della casa, gli spiedini Kishikatsu (noto street food giapponese) di pesce, di carne e di vegetali, e il pollo in varie declinazioni di cui assaggiamo la versione in ‘crocchetta’ Karakoro assieme a dei succulenti bocconcini passati in pastella, fritti e ben crostiglianti; appetitosa la Tonkatsu (Coppa di maiale fritta) accompagnata da salsa ponzu e rapa bianca grattugiata; riso a vapore e zuppe di miso a volontà ad accompagnare le pietanze servite. Concludiamo la sosta con dei Mochi ripieni di marmellata di fagioli rossi Adzuki dal cuore di fragola. La carta dei vini di Sumire, propone una esigua selezione di etichette ed è penalizzata, considerata la matrice nipponica del locale, dalla proposta di una sola tipologia di Sakè.