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CANTINA
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Vale la visita per
La cultura del nigiri.
Haruo Ichikawa è noto alle cronache milanesi come colui che ha contribuito, con la sua cucina, a far arrivare la stella Michelin al ristorante Iyo. Gran maestro nell’arte del taglio, la sua grande esperienza è proporzionale solo all’immensa umiltà che lo contraddistingue: la stessa con la quale ha aperto, senza troppi clamori, nel 2019, l’eponimo ristorante Ichikawa, in zona Porta Romana. Dall’esterno, una piccola boutique di cucina nipponica dove, il giorno del nostro pranzo, l’atmosfera era ritmata dai grandi classici del jazz anni ’30. Scelta felice, giacché sui pochi tavoli aleggiava un’atmosfera piacevolissima e anche sul bancone, con gli 8 posti riservati al menù omakase, “a mano libera”, disponibile solo alla sera. Nel corso del nostro pranzo siamo quindi andati alla carta: i nigiri con ventresca di tonno rosso, anguilla grigliata, e Wagyu, in particolare, si sono rivelati più che rimarchevoli, tanto da domandare un secondo giro. Piuttosto stringata la carta delle bevande, tè compresi. E, a proposito di tè, sebbene sia senz’altro appagante la selezione, poco comprensibile, a nostro avviso, la scelta di far pagare – 4 euro – per la seconda infusione.