Passione Gourmet Trattoria Archivi - Pagina 2 di 3 - Milano Passione Gourmet

Osteria dei Malnat

In una Milano sempre più aperta al mondo e in cui i sapori esotici sono sempre più popolari, un’ardua impresa è trovare ristoranti che puntino sulla cucina della tradizione regionale. Si pone, quindi, in controtendenza l’Osteria dei Malnat che rende protagonista della sua carta la cucina milanese, con qualche incursione delle zone limitrofe, nella sua forma più pura e sincera. I piatti tradizionali vengono presentati in forma contemporanea ma senza rivisitazioni nella sostanza e utilizzando materie prime accuratamente ricercate e selezionate. Il risotto alla milanese si fa apprezzare sia per la cottura che per la mantecatura ed è piacevole l’aggiunta del fondo di vitello; anche la cotoletta è decisamente ben fatta e rispetta i crismi per quanto riguarda l’altezza e la cottura, leggermente rosa. Il servizio seppur non particolarmente espansivo risulta essere puntuale e presente, l’ambiente invece appare un po’ freddo e manca un’identità precisa.

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La Gastronomia Yamamoto sforna le sue prelibatezze anche in pieno lockdown portando la cucina casalinga giapponese sulle nostre tavole di casa. Non è previsto intervento da parte del cliente se non nel riscaldare le pietanze in comodi e capienti recipienti compostabili (anche i coperchi!). Sono disponibili i classici inossidabili e, al momento, una novità stagionale. Il Gyu don (ciotola di riso con straccetti di manzo stufati e stracciatella di uovo), il Katsu tamago-togi don (ciotola di riso con sopra cotoletta di maiale croccante con un twist di cipolle dolci e uovo) e gli immancabili Onigiri (polpetta di riso farcita) si prestano facilmente al trasporto e mantengono intatto il sapore originale. Il Katsu sando risente un po’ del pack di carta che lo avvolge, rimarchevole però è la cottura della cotoletta e la proporzione degli ingredienti del panino. I golosi mochi artigianali al matcha chiudono in dolcezza il pasto. Sono disponibili anche sfiziosi articoli da dispensa. Nel vostro sacchetto troverete inoltre le istruzioni per creare la vostra gru di carta e prendere parte alla raccolta di 1000 origami. Le foto e le descrizioni sulla piattaforma di consegna rendono semplice scegliere sin dal primo ordine.

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La Trattoria Masuelli è stata tra i pionieri del delivery nell’alta ristorazione a Milano ai tempi del Covid-19. Il menù cambia ogni settimana, mantenendo in lista alcuni grandi classici da sempre nella carta del ristorante. Il servizio di consegna funziona in tutta la città di Milano, tutti i giorni sia a pranzo che a cena (basta ordinare un paio di ore prima direttamente via telefono). Le pietanze vengono consegnate in piccoli contenitori con sopra le indicazioni per rigenerarli e/o comporli in pochi minuti. Il risultato è di gran livello, l’ossobuco con il riso al salto è praticamente identico a quello che si gusta ai tavoli della trattoria. Eccezionali anche i mondeghili, un po’ troppo asciutte, invece, le milanesine con patate al forno. Ottimo il rapporto qualità prezzo della proposta, sebbene i prezzi siano stati leggermente ritoccati a rialzo nel corso delle settimane. Il servizio delivery è gratuito per ordini superiori ai 30€.

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Storico avamposto di cucina calabra sulla piazza milanese, Dongiò è una trattoria a conduzione familiare dove si possono assaggiare piatti gustosi, preparati con ottime materie prime. Da non perdere le paste fresche, condite con vari e saporiti sughi a base di carne o verdure e l’immancabile peperoncino. Nel solco della tradizione anche i secondi, eccezionale il coniglio in umido con una fresca insalata di puntarelle e il baccalà alla cirotana. I dolci sono semplici ma golosi come il tiramisù alla ricotta. Il servizio si rivela cortese e puntuale, cerca sempre di venire incontro alle richieste dei clienti; c’è una buona carta dei vini con un particolare focus su Calabria e sud Italia.

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Da Mirta si respira un’aria avvolgente grazie al buon bilanciamento tra la gestione in sala, a cura di Cristina, e la ricercatezza in cucina, dove regna il marito Juan. Il luogo è raccolto, con un arredamento rustico, e i tavoli ravvicinati accentuano il clima famigliare senza risultare caotico. La proposta, basata su ingredienti stagionali, muta costantemente ed è di chiara ispirazione locale. Tra gli antipasti le frittelle di scarola, salvia e cipollotto denotano personalità. Un must il galletto disossato con le cime di rapa saltate, tenero e ricco di gusto. Il servizio, rapido e preciso, non fa mancare le dovute attenzioni. La carta dei vini offre diverse chicche di produttori medio piccoli, pur non essendo smisurata

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Aperto ormai da qualche anno, ma in continua crescita a livello sia qualitativo che di successo di pubblico (difficile mangiare qui la sera senza prenotare), Albufera è senza dubbio il riferimento milanese per la cucina spagnola tradizionale di qualità, con un menù piuttosto ampio, ricco di ottime tapas, incentrato comunque su parecchie diverse declinazioni del piatto principe del locale, la Paella, indiscutibilmente ottima, e che regge sicuramente il confronto anche con locali di livello in Spagna, e disponibile in cinque diverse declinazioni.  Altro assoluto punto di forza del locale è l’ambiente, disposto su tre piani, moderno ed elegante (bellissime le salette per private dining), e finalmente senza alcun cliché come foto di toreri, corride e luoghi comuni vari alle pareti! Il servizio è cortese anche se a volte un pò distratto. La cantina, non molto vasta a dire il vero, è comunque costituita interamente da etichette Spagnole, come è giusto che sia. 

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Ambiente in stile liberty, caldo e accogliente, con una prima sala leggermente appartata indicata per i gruppi e una seconda, più ampia, che dà sul giardino interno, ideale per godere della bella stagione. Questa trattoria presenta in carta piatti piemontesi abbinati ai grandi classici milanesi: gli antipasti variano in base all’offerta di stagione, ma decisamente risalta la pasta fatta in casa e la buona scelta di secondi tradizionali. Presente un percorso di degustazione, componibile, con tutti i piatti presenti in menu. Variegata la lista dei vini, di discreta qualità il servizio di sala.

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Concreto, trasversale, rapido, goloso e centralissimo. Sono i primi aggettivi che vengono in mente dopo un pasto alla Locanda Perbellini. Il bistrot del grande chef veronese funziona come una macchina da guerra e sta riscuotendo grandi consensi dai milanesi. Sarà per l’ubicazione. Sarà per il prezzo. Sarà perché si pranza, e si cena, a un ritmo incalzante. Ma forse il segreto sta proprio in una cucina che riesce ad unire rotondità ed equilibrio nel gusto e nelle proporzioni, non rinunciando a preparazioni gourmet con reinterpretazioni intelligenti e personali di piatti iconici della tradizione come gli gnocchi pomodoro e mozzarella o lo spaghetto aglio e olio (in questo caso con olive, capperi e acciughe). Dolci, ça va sans dire, golosi e appaganti (da provare, su tutti, la millefoglie alla vaniglia). La carta dei vini è volutamente ridotta ma le etichette interessanti – a buon prezzo – non mancano. Gli spazi sono un po’ angusti, ma tra i tavoli si aggira un servizio rapido ed efficace.

Atmosfera ‘vecchia Milano’ (boiseries d’antan alle pareti, tavoli piccoli e ravvicinati, servizio veloce ma simpatico) per questa storica trattoria che, dal 1921, propone cucina sabauda in terra meneghina. Oltre ad alcuni imprescindibili classici locali, risotto con pistilli di zaffereno e costoletta
impanata nei grissini
, sfilano, come evergreen, agnolotti con sugo di Fassona, vitello tonnato, bollito alla piemontese. La mano è buona, la materia prima pure, di soddisfazione gli esiti nel piatto, seppure senza particolare verve. Dolci di tradizione. Piccolissima – e migliorabile – carta dei vini. Colazione di lavoro a 22 euro. Conto, alla carta, sui 45 euro.

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Un piccolo avamposto enogastronomico dei Colli Tortonesi nascosto tra i locali del vivace quartiere Ravizza/De Angeli. L’Anlot propone, appunto, una vasta gamma di agnolotti – suddivisa per formato, condimento e farcia – qualche dessert con eccellenze piemontesi, come la pesca di Volpedo e i Baci Dorati di Vercesi, e le più rappresentative etichette enoiche di quel territorio. Per cominciare salumi e formaggi non mancano ma ci si sbizzarrisce con 28 combinazioni possibili di agnolotti, tra i quali c’è sempre uno special del giorno, come gli agnolotti ripieni di baccalà con pomodorini, cucunci e olive taggiasche, ben eseguito e dal gusto netto. Sfiziosissima la versione fritta da mangiare come finger food. Ci sono due piccole salette e il servizio è rapido. Disponibile anche il servizio di asporto.

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