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Bu:r di Eugenio Boer

In via Mercalli 22, vicino al Corso di Porta Ticinese c’è il ristorante Bu:r, luogo di accoglienza e personalità in cui lo chef Eugenio Boer, dopo svariate esperienze in Italia e all’estero, si è voluto concentrare sull’utilizzo rigoroso di materie prime di eccellenze italiane senza dimenticare, però, la sua propensione al viaggio. Nel suo percorso di degustazione “Il risveglio” troviamo la Liguria nei piatti cima alla genovese ma non troppo, servito come un roll giapponese e rivisitazione del coniglio alla Ligure, proposto all’interno di un raviolo. Rimaniamo in Italia con moscardini e piselli, messi prima in una sfera e poi in una zuppetta, per uscirne grazie al controfiletto di manzo, una rivisitazione estiva del filetto in crosta. A coordinare la sala del Bu:r c’è Carlotta Perilli, compagna di vita e di professione dello Chef, spontaneamente accogliente, precisa, professionale e dotata di una naturale eleganza.

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Il ristorante Bu:r si reinventa e diventa una gastronomia di altissimo livello, si potrebbe riassumere così la proposta delivery (da qualche giorno anche take away) messa a punto da Eugenio Boer. Lo chef italo-olandese ha studiato un menù che cambia settimanalmente, nel quale non figurano solo grandi classici della cucina italiana come le deliziose tagliatelle al ragù o la zuppa di pesce, ma anche piatti simbolo del ristorante,  tra cui il filetto alla Wellington con purè di patate, piatto di estrema eleganza e bontà. Il menù è disponibile sul profilo Instagram dello chef e gli ordini possono essere effettuati telefonicamente fino a giovedì sera, per essere consegnati dal venerdì alla domenica direttamente dalla gentilissima direttrice di sala Carlotta Perilli. All’interno del sacchetto si trova una busta che contiene la lista degli allergeni e le istruzioni per ultimare, o in alcuni casi semplicemente riscaldare, i piatti acquistati. E così in pochi passaggi si riescono a gustare comodamente a casa piatti d’autore estremamente golosi.

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Disinvoltura in sala e una cucina che, complice la solidità della maturità, vanta sempre più equilibrio e, dunque, personalità. Quella di Eugenio Boer (che in alfabeto fonetico si legge Bu:r) sa far vibrare le corde di una golosità voluttuosa imperniata di classicismo e d’eleganza e che ha trovato l’esatta collocazione tra la dimensione pubblica – un certo autocompiacimento nella presenza lipidica di stampo classicista – e privata o, meglio, personale, in piatti che sono “concetti di degustazione” e che spesso raffigurano i passaggi salienti della vita creativa dello chef. Ne nascono passaggi di grande ispirazione e bellezza estetica come Miseria e Nobiltà dove al boršč si combina l’ostrica o l’evoluzione della lepre alla Royale realizzata con ragout di lepre, cioccolato, foie gras, tartufo nero e vino di visciole. Vena intimista, solida tradizione classica e una certa coerenza cromatica: questo, oggi, è Bu:r.

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Per i nostalgici gourmet milanesi ritorna la coppia Eugenio BoerDamian Janczara (col primo a curare la veste gastronomica e il secondo come oste) in questo bel locale di quartiere tra Fiera e City Life. Altrimenti è un ristorante che vuole coprire tutte le fasce di clienti e, a tal fine, propone piatti rotondi e gustosi, ben eseguiti, con qualche rimando alla tradizione e un tocco di creatività. La carta è divisa in tre parti: verdure, carne e pesce, con ampia scelta tra antipasti, primi e secondi, in ciascuna delle tre categorie. Soddisfano i mondeghili con patate e aneto, mentre il maialino all’uva fragola e rapa bianca prende per la gola. Il locale è ampio e vanta diverse sale, arredate con gusto. La carta dei vini è già ampia e costruita con intelligenza mantenendo prezzi corretti. Cordiale e attento il servizio.

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