Avviato nel 1934 da Settimio Cavallini assieme alla moglie Adele questo luogo è un altro esempio di insegna meneghina tramandata con successo di padre in figlio per tanti anni sino al 2011, anno in cui Joseph Gaphios e Silvano Allambra ne rilevano con affidabili risultati la gestione. Bel locale con fini boiserie in legno scuro nel quale soggiornare vieppiù con la bella stagione accomodandosi nel lussureggiante dehors.
Nel menu varie proposte di carne e di pesce per accontentare un pubblico più vasto. Si aprono le danze con delle capesante in “panure” insaporite da chicchi di uvetta sultanina e pinoli, a seguire gustosi, equilibrati e aromatici Rigatoni Rummo con cacio romano, pepe del Madagascar e guanciale croccante. Come secondo piatto, branzino al forno con contorno di patate. Dessert assortiti, sorbetti e gelati di propria produzione completano la sosta.
Carta dei vini interessante con proposte al calice e mezze bottiglie. Buon assortimento di Champagne.
Aalto è l’ultimo, ma non ultimo, ristorante di Claudio Liu. Posto in Piazza Aalto può definirsi una gemma della ristorazione cittadina. Due sono le proposte offerte: l’esperienza omakase tradizionale, al bancone, e il ristorante gourmet – fusion è in secondo piano – affidato all’astro nascente chef Takeshi Iwai.
In questo ristorante lo Chef non ha regole, traccia il proprio stile navigando tra Oriente ed Occidente, omaggiando ora una ed ora l’altra cultura nel costante definirsi del proprio stile. Un incontro di sapori poetico, come dimostra esplicitamente lo Spaghetto cacio e pepe alla tsukemen con brodo di anguilla in saor servito con le bacchette, dove prende il sopravvento la tradizione italiana. Il Risotto aspro con gelato di alga kombu e ostriche, fiori di Sakura, aringa affumicata e olio al levistico è strepitoso e si eleva, dopo una serie di assaggi estremamente tecnici. Precede uno splendido Manzo, bacche di mirtillo e melanzane, cotte in stile sukiyaki. Il nostro più caloroso consiglio ricade sul menù degustazione, quello lungo, creato per essere un crescendo di emozioni che non da pace neanche ai dessert. Sotto ogni punto di vista sarete grati a voi stessi se ne assaggerete più d’uno.
Di altissimo livello il servizio di sala e di egual spessore la cantina, ben costruita ma che pecca per qualche eccessivo ricarico.
VI.VA. è un acronimo perfetto per spiegare la nuova creatura di Viviana Varese, decisamente più vitale e colorata. Una linea di pensiero che ha guidato anche il nuovo design del locale, sempre situato all’interno di Eataly Milano. Resta l’attenzione al mondo vegetale e al mare, però con una maggiore propensione verso i piatti di carne. Ben equilibrata e decisamente interessante la spugna di mare con cozze al burro nocciola acidulo, crema di mandorle e dragoncello. La parte dei dessert, invece, nella sua classicità, è decisamente la parte meno “vivace”. Il servizio ha delle aree di miglioramento, compresa la disposizione d’animo del personale di sala, non sempre sorridente. Il nuovo percorso creativo della chef è però sicuramente interessante: una cucina colorata, saporita, che guarda al futuro pescando dalle radici mediterranee e spingendo sul gusto.
Røsti è una delle ultimissime aperture di Milano. Sebbene il nome possa trarre in inganno, la cucina di questo accogliente bistrot dai toni hipster è tutta italiana; il richiamo esterofilo, però, sta nell’idea di fondo che si lega alla cosiddetta nuova cucina nordica: servire (ottimi) ingredienti in purezza, esaltandone la provenienza. Filosofia che si completa con un menù che cambia quotidianamente in base ai rifornimenti dei selezionatissimi produttori e con piatti pensati come assaggi da condividere. Ci si imbatte in proposte più tradizionali, come il Baccalà mantecato, rapa e finocchietto che avrebbe certamente beneficiato di una nota più acidula, a idee più estreme come il Fegato di vitellona con panatura alle mandorle con una carne di qualità eccezionale che, tuttavia, in carenza di un adeguato accompagnamento sgrassante, risulta un po’ squilibrato al palato. Un rodaggio è fisiologico, ma considerato le idee di fondo Røst ha tutte le carte in regola per diventare una tappa fissa dei buongustai milanesi.