Passione Gourmet The Longevity Kitchen - Milano Passione Gourmet

The Longevity Kitchen

Ristorante
Recensito da Alessandra Vittoria Pegrassi

Valutazione

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  • CANTINA

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  • AMBIENTE

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  • SERVIZIO

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Vale la visita per

gli ottimi lievitati, la raffinatezza del luogo la cordiale professionalità della sala.

Visitato il 03-2024

Nella prestigiosa e blasonata Melzi d’Eril risiede, da circa un paio di mesi, The Longevity Suite, magnifico progetto provvisto di una Spa ipogea attrezzata con tecnologie e trattamenti rigenerativi all’avanguardia che pongono come priorità il benessere a 360 gradi partendo, in primis, ovviamente dall’alimentazione, grazie all’impiego di ingredienti healthy come l’acqua alcalina e super food ispirati alle abitudini e alle rimedi delle persone più longeve del globo: coloro che vivono nelle Blue Zone (Sardegna, Loma Linda in California, Nicoya in Costa Rica, Okinawa nel Sol Levante e Icaria in Grecia). Accediamo al bistrot di The Longevity Kitchen, sito al piano rialzato del palazzo, ove ci accoglie un personale giovane, sorridente e appassionato al quale va un plauso; luci morbide, comode poltroncine e pochi coperti invitano subitaneamente al comfort sebbene la temperatura fosse, a tratti, eccessiva. Iniziamo la degustazione con della Focaccia, realizzata con farina a basso impatto glicemico che sorprende per l’aerea leggerezza dell’impasto, infarcita con gustose sode e acetiche alici marinate e una stuzzicante crema di caprino, valeriana e bottarga che ne alleggerisce ed equilibra il boccone; ne scegliamo un’altra con zucchine, feta e mentuccia fresca, meno accattivante ma pur sempre lieve e soffice e poi dei golosi Tacos, dalla trama morbida come tortillas, leggermente piccanti ricolmi di ceci, salsa yogurt, peperoni e lime; proseguiamo con della Insalata di quinoa, edamame, latte di cocco, salsa Tahina al curry dal buon bilanciamento gustativo ma purtroppo funestata da dei gamberi esausti. Tra i secondi, optiamo per delle Polpettine vegane con fagioli neri, piselli, pomodori semi dry, aneto e menta che sfiancano il palato per la loro coriaceità e l’esuberante acidità della crema che le ospita e poi il Calamaro, ripieno di cous cous e una caponata di melanzane e salsa al salmoriglio, delude anch’esso per la sua tenace gommosità. Concludiamo con un fine ed etereo Tiramisù al té Matcha e dell’eccellente amaro giapponese Mizunara. Carta dei vini eccessivamente limitata nell’offerta anche se con alcune valide etichette fuori lista. Interessante la proposta di cocktails e soft drinks.

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