Valutazione
CUCINA
CANTINA
AMBIENTE
SERVIZIO
Vale la visita per
L’attrattiva e il calore di uno dei ristoranti più antichi della città e assaporare il vernacolo delle specialità.
Questa affascinante vecchia cascina allestita con pezzi di antiquariato e bei caminetti, deve il suo nome ai pioppi che ombreggiavano la via Gallarate ove è sita sin dal 1850 in quella che un tempo fu aperta campagna e governata con lode da più di cento anni dalla famiglia Anzaghi, diretta oggi dai premurosi fratelli Attilio e Roberto che incarnano la terza generazione della stirpe di ristoratori milanesi DOC. Educazione e garbo danno il benvenuto in questo luogo di conforto, che si è peraltro conquistato il riconoscimento di “Bottega Storica d’Italia”, impegnato proattivamente nella celebrazione della cucina meneghina anche con serate “a tema” tra cui quella del “Less Mist” e della “Cassoeula”, ma che propone anche specialità classiche di carne e di pesce e di funghi secondo stagione. Apre il pasto, a La Pobbia 1850, la “Lengua de vitèll a la milanesa cont la salsa verda e il rafano” dal sapore e dal taglio piuttosto “hardcore” e salse di accompagnamento gustose e acide quanto basta, seguita da isoffici “Noster mondeghili a la milanesa” e da i “Gnervitt in insalata cont scigull e fasoeu borlòtt”. Si pasteggia poi con “La cassoeula cont pulenta gialda” consistente in un’enorme casseruola, per l’appunto, farcita da verzini, piedini, foglie di verza, costine e cotiche a gogò (forse un po’ troppe) accompagnata da un’ottima polentina gialla all’onda. Per completare il desinare, in perfetto clima familiare e domestico offerta di dolci della tradizione come la Torta di pere e cioccolato e gelato alla nocciola e Torta di mele con gelato alla vaniglia, Tiramisù o di dessert più tipici come “El Zabajon cald alla milanesa cont i biscott” e il “Salamm de ciocolatt cont la crema al mascarpun“. Carta dei vini penalizzata da un’esigua offerta di etichette.