Valutazione
CUCINA
CANTINA
AMBIENTE
SERVIZIO
Vale la visita per
La Millefoglie con crema pasticciera.
Nasce dall’esperienza di Federico Sisti la trattoria, o meglio dire il bistrot Frangente, a Milano. Per chi bazzica un po’ per queste parti il nome suonerà familiare, a lui è dovuta infatti la rinascita, all’Antica Osteria il Ronchettino, della cucina milanese. Ma tra queste mura è tutta un’altra storia: qui lo chef si concede di cucinare liberamente, offrendo un’esperienza rilassata nonostante la continua evoluzione. La cucina a vista, e soprattutto aperta, permette all’ospite di incontrare in prima persona la brigata.
La cucina creativa mantiene il legame con le origini dello chef, romagnolo, con tanto pesce, selvaggina e carne ottima. I piatti cambiano continuamente, frutti dell’istinto dello chef che decide la carta al mercato, lasciando che gli ingredienti gliela rivelino. Omaggio alle radici è la Piadina con rucola e stracchino, ed omaggio alla città che lo ospita è la Testina di vitello, così come i Mondeghili, serviti con una salsa agrodolce. La Cotoletta alta si fa perdonare la mancanza del tradizionale osso con l’altissima qualità della carne e la cottura, a dir poco perfetta, che lascia la carne rosa e succosa, con la panasura croccante; accompagnata ovviamente da un buon purè di patate. In ultimo ma non ultimo i dolci: semplici nella loro perfetta e non facile esecuzione. Provare per credere, la Millefoglie ne è testimone.
Si respira un’aria giovane e dinamica da Frangente. Per chi volesse, all’ingresso e proprio fianco alla cucina c’è lo Chef’s table (il tavolo dello chef), per chi proprio non resiste ad avere gli occhi puntati sulla cucina per tutto il tempo. Celere il servizio, e molto attento. La carta dei vini non si dilunga, sono comunque presenti spunti d’interesse. Il menù degustazione non è ahimè previsto.